1. IL FINALE

Spesso i film si chiudono nel modo che attendevamo o non lasciano alcuno strascico, Babadook, con il suo epilogo tutt’altro che banale, offrirà un ottimo spunto di discussione e vi toglierà dall’imbarazzo del non sapere cosa dire una volta fuori dal cinema, mettendo, di contro, in mostra il vostro lato speculativo.

2. L’ESTATE

Sembra una motivazione sui generis, ma non lo è. Sappiamo che provare a dissociare l’estate dall’idea della spiaggia vuol dire inimicarsi la più diffusa scuola di pensiero – per moltissimi, anche troppi, estate e cinema non possono convivere.

Eppure, quell’oasi di pace e aria condizionata, lontano dal solleone cittadino, è proprio ciò che serve quando il caldo comincia a indurti le allucinazioni. Non c’è gara di tuffi dalla scogliera che possa surclassare l’anticonformismo dell’andare al cinema d’estate.

3. LA PAURA

Chi vuole davvero gustarsi quel sentimento di inquietudine che si ricerca quando si sceglie l’horror anziché la commedia sentimentale, non può che dirigersi al cinema.

Se l’horror psicologico punta a instillare angoscia, il cinema è il suo palco ideale: non c’è personal computer che possa riprodurre, e avvolgerti, con quel mix disturbante di immagini e suono che in sala arrivano sino al parossismo.

4. CGI FREE

Conosciamo tutti l’abuso di computer grafica che caratterizza gli horror degli ultimi anni e Babadook rappresenta qualcosa di diverso e non allineato, quindi, perché non provare?

5. VOX POPULI

Tendiamo a non fidarci della massa, informe e impersonale com’è, preferiamo non ascoltare. Ma quando il passaparola coinvolge un’opera prima di una regista australiana sconosciuta,  è il caso di rischiare. Del resto, meglio il rimorso.

E tu? Andrai al cinema?