I due giovani e appassionati professionisti non hanno dubbi: inizia tutto con una buona intuizione, un’idea che, paragonata ai soggetti che già esistono, si riveli originale e terrificante in modo diverso dai suoi modelli di riferimento.

In particolare, per Sinister l’ispirazione è arrivata da un incubo di Cargill. Lo sceneggiatore aveva sognato di svegliarsi, trovare nell’attico della sua casa uno scatolone con della pellicola e un proiettore Super-8 e infine di vedere il filmato di una famiglia impiccata.

Lo stesso filmato che ha poi messo al centro del primo film, uno degli incipit più inquietanti del cinema recente. Per Derrickson dev’essere stata una sfida interessante dare forma reale agli incubi del socio.

Sinister 2 film

Gli ingredienti per un horror perfetto

Per realizzare un buon horror, però, bisogna necessariamente conoscere la storia e le regole del genere. Troppo spesso la paura viene messa in scena con facili scorciatoie o con meccaniche già viste mille volte. Cargill e Derrickson sono stati in passato dei critici di cinema, e quindi hanno visto e masticato migliaia di pellicole dell’orrore di cui sono appassionati.

“Questo passaggio dalla critica alla macchina da presa” dicono i due “Richiede che l’opera sia realizzata al meglio delle possibilità: non ci sono scuse per chi analizza film. O si fa un bel lavoro, o si smette anche di giudicare gli altri”. Considerato che Sinister è stato uno dei film più apprezzati del decennio dagli addetti ai lavori, la missione è riuscita.

Un mostro terrificante e originale è il tocco di classe

Il piatto forte di Sinister 2 sarà ancora una volta la presenza del terrificante demone Bughuul. Un mostro creato in modo originale dalla mente dei due autori, sulla base di miti e divinità pagane, che “lavora” a livello psicologico molto più che sullo scontato piano fisico. Derrickson e Cargill volevano infatti creare un “uomo nero” che ispirasse davvero paura attraverso la semplice presenza percepita, e non con una banale sequenza di uccisioni.

Qual è, secondo te, l’ingrediente fondamentale di una bella storia horror?