Candyman, Candyman, Candyman, Candyman, Candyman

Ricordi il terribile Candyman? Bastava ripetere il suo nome cinque volte di fronte a uno specchio per evocarlo.  The Bye Bye Man può essere attirato allo stesso modo: sarà sufficiente pronunciare il suo nome una volta soltanto per richiamare la sua attenzione.

Ed è allora che vedrai apparire un mantello nero che cerca di coprire un volto orrendamente sfigurato, proprio come quello del famoso Jason Voorhees della saga Venerdì 13. The Bye Bye Man però non si nasconde dietro una maschera da hockey, ma utilizza il suo vero aspetto per spaventare sue vittime, paralizzandole con uno sguardo minaccioso e intimidatorio, che ti trascinerà in una spirale di follia.

Non dirlo, non pensarlo

Al centro della vicenda tre studenti universitari, che decidono di trasferirsi in una vecchia casa vicino al campus. Tra quelle stanze e corridoi scricchiolanti, si imbattono in questa presenza sinistra che è in grado di controllare la mente e le azioni delle sue vittime, ovvero coloro che pronunciano il suo nome a voce alta o che lo pensano solamente. “Non dirlo, non pensarlo” è infatti il comandamento che ripropone in un certo senso il mito del boogeyman.

Erica Tremblay in THE BYE BYE MAN

Quando Bye Bye Man ti sceglie come prossima vittima, punta verso di te un dito che ricorda, inevitabilmente,  gli artigli di Freddy Kruger. Non è necessario, però, che tu stia dormendo per entrare nella tua mente: può colpirti in ogni momento, in ogni istante.

Un po’ come fa l’oscuro Babadook ideato da Jennifer Kent nel 2014, che tormenta il piccolo Samuel e sua madre dal momento in cui il bambino ritrova un libro di favole sulla sua storia. Inizia un vortice di paura, tensione e possessione, che rende la storia coinvolgente ma anche claustrofobica e terrorizzante.

A partire da19 aprile il cinema horror si arricchirà di nuovo, sconvolgente uomo nero: The Bye Bye Man sta per arrivare nelle sale. Sei pronto per questo terrificante boogeyman?