Uno di questi è rappresentato dal Hyakumonogatari kaidankai, alla lettera: “Insieme di cento racconti fantastici”. Si tratta di un gioco che ha origini antiche, incentrato su racconti dell’orrore.

Quale occasione migliore per andarne a scoprirne le origini dell’uscita film Jukai – La Foresta dei suicidi? Il film horror, ambientato nella terrificante foresta giapponese di Aokigahara, sarà nei cinema dal 28 settembre.

100 racconti dell’orrore prima di andare a dormire

Si è detto che L’Hyakumonogatari kaidankai è un gioco. Ma, nello specifico, di cosa si tratta? Non ci sono regole; per partecipare occorre solo un po’ di fantasia e coraggio (tanto coraggio).

Un numero variabile di giocatori si siede in cerchio, attorno ad una serie di candele accese (solitamente il numero delle candele è pari a quello dei partecipanti). A turno, ogni giocatore deve raccontare una storia paurosa e, alla fine di questa, una delle candele viene spenta. Storia dopo storia, le candele diminuiscono di numero, finché le poche rimaste contribuiscono a creare un’atmosfera oscura e inquietante.

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Secondo il gioco, allo spegnersi dell’ultima candela un Aoandon, uno dei tanti spiriti maligni, si palesa di fronte ai giocatori. Vince chi riesce a superare le sue paure e a giocare fino a che l’ultima candela non si è spenta. Naturalmente conscio del fatto che, divenuto buio, dovrà fronteggiare l’ultimo avversario: l’Aoandon.

Qualche secolo fa, un samurai

Le origini del gioco sono tutt’ora ignote. Si racconta che il gioco fu inventato dai samurai, probabilmente per scacciare la noia durante le fredde notti invernali, ma anche per testare il coraggio delle giovani reclute.

L’Hyakumonogatari kaidankai è menzionato per la prima volta durante il periodo Endo, ovvero tra il 1608 e il 1868. Successivamente la sua fama accrebbe a tal punto che il gioco divenne un’usanza di cui si appropriarono anche i contadini e gli abitanti delle città.

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Racconti figli di una terra affascinante e misteriosa.

Come spesso accade, la tradizione orale del Hyakumonogatari kaidankai ha trovato anche un’espressione letteraria. Il primo libro basato su questi racconti popolari vide la luce già nel 1609. Ma fu con l’avvento della stampa che esplose la moda dei racconti di paura.

Le storie che caratterizzano l’Hyakumonogatari kaidankai sono infestate da esseri inquietanti che fanno parte della tradizione folklorica giapponese, come gli Yūrei e gli Youkai. Si tratta degli stessi spiriti maligni che infestano anche la foresta di Aokigahara, l’inquietante location dell’horror Jukai – La Foresta dei Suicidi, dal 28 settembre al cinema.