Nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 6 dicembre 2018, distribuito da Koch Media attraverso la sua etichetta Midnight Factory, La casa delle bambole è il nuovo film horror diretto da Pascal Laugier, autore di Martyrs e I bambini di Cold Rock.
Come il titolo stesso lascia intuire, le bambole rappresentano nel lungometraggio uno degli elementi maggiormente inquietanti, come quando, magari, ai tempi di scuola raccontavamo al nostro compagno maggiormente ingenuo o credulone che potessero tornare a vendicarsi di lui nel caso in cui le avesse abbandonate nella spazzatura una volta stancatosi di tenerle in casa.
Ma quante leggende o inquietanti storie spacciateci per vere abbiamo ascoltato sulle bambole, soprattutto oggi che, a terzo millennio ormai avviato, è diffuso su internet il fenomeno del creepypasta?
Andiamo a scoprirne alcune.
La misteriosa piccola Sara (e non solo)
Navigando quotidianamente nella fitta e insidiosa giungla del web, non pochi sono i racconti che, caratterizzati da un’atmosfera generale capace di tenerli in continuo bilico tra realtà e finzione, trasmettono raccapriccio e sensazione di paura tirando in ballo, appunto, questi innocenti giocattoli d’infanzia.
Si spazia dalla bambola che, appartenuta alla nonna, è considerata di Satana e probabilmente responsabile dell’uccisione dei genitori del protagonista narrante, con tanto di descrizione di polmoni e organi sparsi sul pavimento, alla figura della piccola Sara, che si aggira per le strade maneggiando un pupazzo rotto e alla quale è di sicuro consigliabile non rivolgere la parola.
Per non parlare della bambola di ceramica trovata su un marciapiede di Singapore e che, abbigliata con un abito antico e bendata, la gente del posto è convinta sia maledetta.
Chi ha paura della Isla de las Munecas?
Anche se, senza alcun dubbio, tra le tante storie che affollano la rete una delle più conosciute è quella riguardante la cosiddetta Isla de las Munecas, posta nei canali a sud di Città del Messico.
Ora attrazione turistica, si tratta di un’isola caratterizzata da un singolare retroscena: anni addietro l’unico abitante locale trovò in acqua il corpo di una bambina galleggiante, purtroppo venuta a mancare troppo presto, per poi rinvenire anche una bambola che decise di appendere ad un albero per compiacere lo spirito della piccola defunta, cui il posto è dedicato.
L’uomo credeva che l’isola fosse infestata dal suo spirito, per questo, al fine di renderla felice e tenere a bada il male, ha cominciato ad appendere bambole ad ogni albero.
Di conseguenza, oggi l’isola ospita centinaia di bambole mutilate che adornano alberi e altre superfici, e sono in molti ad affermare di averle sentite sussurrare tra loro mentre passeggiavano nella zona.
Sono solo giochi da ragazzi?
Piuttosto raccapricciante è anche la brutta avventura intrapresa dai giovani Steve e Clarke alla ricerca del loro amico Gabriel nell’oscura casa delle bambole, della quale vi lasciamo intuire quale sia i tutt’altro che appagante finale.
Poi vi è anche chi parla di un curioso gioco attuabile con ciocche di capelli da bruciare e cinque bambole di porcellana, più una da sacrificare che bisogna dividere in sei pezzi in un posto abbandonato; dove poi le altre vi verranno a cercare per ritrovare la testa della loro compagna e ricostruirla, parte dopo parte.
E che dire della leggenda secondo cui, nell’Illinois, ogni volta che una madre dà alla luce un bambino un bambolotto comincia a piangere ininterrottamente, contemporaneamente a lui, fermandosi soltanto quando gli viene spaccata la testa, ma con terribili e inaspettate conseguenze anche per il piccolo?
Fabbricanti d’orrore
A partire dalla vicenda del marito che, con bambole nella casa in cui vive insieme alla moglie, ci spinge a capire quale sia il segreto di quei fantocci quando i loro occhi cominciano ad esplodere in mucchi di larve, pare che uno dei temi più gettonati di questi racconti sia, però, quello del fabbricante decisamente fuori di testa.
Nel mucchio, infatti, abbiamo il chirurgo dell’Est Europa dedito alla trasformazione di ragazze in giocattoli sessuali facilmente maneggevoli, oltre al realizzatore di bambole che dovete soltanto indovinare dove scovi gli occhi per la sua nuova creatura.
Ma non manca neppure la giovane Viky, che, impegnata a trascorrere intere giornate a visionare film dell’orrore, sua grande passione, si ritrova all’interno di una vecchia casa, dove finisce trasformata in una bambola voodoo… con tanto di dettagliata e macabra descrizione dell’atroce trattamento riservatole.
Siete pronti ad addentrarvi nell’incubo de La casa delle bambole, dal 6 dicembre al cinema?