Della sanguinaria contessa Bàthory, così simile alle terribili modelle di The Neon Demon, ti avevamo già parlato. E se nei film horror le donne serial killer abbondano, come le due sadiche protagoniste di Knock Knock, la realtà può essere ancora più atroce della fantasia.

LE infermiere killer

Nel 1931 Jane Toppan ha confessato 31 omicidi ed è stata dichiarata non colpevole per infermità mentale. Un’infermiera sadica che ha manipolato alcune cartelle dei pazienti in un ospedale, sperimentando morfina e atropina a caso. Dopo la somministrazione di una dose letale di farmaci, si sedeva per tenere compagnia ai suoi pazienti fino alla morte. L’angelo assassino ha sostenuto sempre che il suo obiettivo era “di uccidere più persone inermi, rispetto a qualsiasi altro uomo o donna che sia mai esistito”.

Beverley Allitt ha iniziato a lavorare come infermiera pediatrica nel 1991. In appena 58 giorni, ha ucciso quattro bambini e ne ha attaccati altri nove. Fin dalla tenera età ha mostrato segni della sindrome di Munchausen, un disturbo mentale in cui una persona finge una malattia o un trauma per attirare l’attenzione. È stata  arrestata e processata a Nottingham Crown Court nel 1993 e ha ricevuto 13 ergastoli per omicidio e tentato omicidio.

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Donne che odiano gli uomini

Tra il 1989 e il 1990 Aileen Wuornos ha ucciso sette uomini. La sua storia è stata raccontata sul grande schermo con il film Monster interpretato da una Charlize Theron irriconoscibile. Aileen è stata supportata dal suo amante Tyria e ha affermato i suoi omicidi sono stati effettuati per legittima difesa contro gli uomini che hanno tentando di stuprarla, ma la corte ha sentito che i corpi raccontavano una storia diversa. È stata eseguita da parte dello Stato della Florida una condanna con iniezione letale nel 2002.

Donna britannica di 32 anni, Joanna Dennehy, si è dichiarata colpevole nel 2013 per aver pugnalato tre uomini e aver gettato i loro corpi in una fossa a Peterborough, nel Regno Unito. Prima della sua condanna ha scritto una lettera al giudice dicendogli che non provava alcun rimorso per quello che aveva fatto. Ha finito per essere condannata al carcere a vita. “Ho ucciso per vedere cosa si prova, per vedere se ero fredda come pensavo” e dopo il suo primo omicidio, “ci mio provato gusto” ha detto Dennehy, a cui poi è stato diagnosticato un disturbo di personalità molto grave.

SERIAL KILLER DONNE (E ITALIANE)

Leonarda Cianciulli era la tipica casalinga italiana, ma è diventata famosa come la saponificatrice di Correggio. Quando apprese che il suo amato figlio Giuseppe doveva arruolarsi nell’esercito, credeva che l’unico modo per proteggerlo in battaglia fosse il sacrificio umano. Così, tra il 1939 e il 1940, la donna ha ucciso tre donne nel suo paese, drogandole prima con un bicchiere di vino per poi ucciderle con una scure. Ha poi tagliato a pezzi i cadaveri per fare il sapone, spesso serviti alla sua famiglia e amici.

Leonarda Cianciulli

Leonarda Cianciulli

Gaetana Stimoli ha ucciso 23 bambini in provincia di Catania. Lei ha convinto alcuni bambini piccoli ad andare a casa sua con dei dolci, e poi gli ha offerto un sorso di vino contenente acido fosforico diluito. Le vittime a malapena riuscivano a tornare a casa per poi essere ricoverati con dolori strazianti e sono morti. Avendo perso due figli suoi, ha creduto che la loro morte fosse stata causata da un incantesimo e per vendicarli ha avvelenato i figli degli altri.