Frutto di sette anni di studi da parte del suo autore, è la storia del vampiro per antonomasia, estremo e insaziabile fruitore di sangue umano e emblema del genere gotico. Il libro è stato pubblicato nel 1897, e da allora conosciamo la capacità di proliferazione degli epigoni del principe del terrore – già nel 1922 al cinema arrivava un capolavoro come Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau. Lo stesso accadeva a Mary Shelley con Frankenstein.
I classici dell’orrore
Ancora, tra i padri nobili dell’horror ci sono due autori che non possono mancare nella nostra libreria del brivido perché fulcro dell’evoluzione moderna del genere e perché, più banalmente, ci hanno spaventato: Howard Philips Lovercraft e Edgar Allan Poe.
Oltre ad essere stati influenti sulla narrativa a venire, i due scrittori ci hanno condotti, appigliandosi al potere attrattivo della parola, in un universo ansiogeno costellato di ossessioni, allucinazioni e forze sconosciute che di familiare aveva la corrispondenza con la regione più oscura dell’individuo, l’anima. I loro racconti del terrore sono, per qualsiasi lettore, un viaggio nel cuore profondo (e rivelatore) della paura.
Veniamo, poi, all’immancabile Stephen King, campione di prolissità e massimo estensore del meccanismo di innesco del brivido che corre lungo la schiena. I suoi libri hanno mandato in ferie lo strumento della sceneggiatura originale per imporsi come soggetto di numerosi film, e titoli come Misery, Shining, It, Carrie, non hanno bisogno di presentazioni.
E se proprio Stephen King ha consigliato Babadook, consapevoli della manifesta inferiorità dell’individuo medio di fronte al re dell’horror contemporaneo, non sarà il caso di vederlo (o rivederlo) adesso che è disponibile in home video?