Che succede se una madre single regala al figlio una bambola Buddi, ignara della sua natura sinistra? Venitelo a scoprire al cinema a partire dal 19 giugno 2019, giorno in cui La Bambola Assassina di Lars Klevberg, reboot della popolare saga iniziata nel 1988 da Tom Holland, sarà al cinema, in ANTEPRIMA MONDIALE, grazie a Midnight Factory.
Ma non siamo più negli anni Ottanta e uno degli aspetti maggiormente interessati del nuovo Chucky è riconducibile al suo forte legame con la tecnologia.
Molto più di un semplice reboot
Del resto, mentre nel film di Holland la bambola assassina in questione altro non era che un giocattolo di successo in cui si incarnava un micidiale serial-killer (piuttosto pratico di magia Voodoo) in punto di morte dopo essere stato colpito da un proiettile, in quello di Klevberg è un nuovo boogeyman in miniatura che gioca sulle paure odierne dell’essere umano.
Infatti, se da Dolls – Bambole di Stuart Gordon, alla recente franchise Annabelle, qualsiasi fantoccio portato in scena si rivelava diffusore di morte a causa di qualche assurda maledizione o, appunto, di più o meno diaboliche incarnazioni nei corpi di pezza, in La Bambola Assassina lo sguardo è rivolto in maniera incisiva alla tecnologia. I produttori David Katzenberg e Seth Grahame-Smith – ai quali si deve anche il dittico kinghiano IT – erano infatti tutt’altro che intenzionati a mettere in piedi un semplice remake dell’ormai classico interpretato da Alex Vincent.
Chucky 2.0
Intenti ad adattare la pellicola originale al terzo millennio, hanno riflettuto sul fatto che si vive in un mondo tempestato non solo di videocamere e microfoni ovunque, ma anche di dispositivi elettronici capaci di comunicare tra loro.
Un mondo in cui qualsiasi cosa è interconnessa e che ha fornito l’input per la nuova fondamentale variante, partendo comunque dal passato, come rivela Katzenberg: “Guardando il film originale quello che mi attraeva di più era l’idea che un giocattolo, una cosa che ogni bambino possiede e ama, all’improvviso possa rivoltarsi contro di te. Quest’idea mi spaventata moltissimo. Da quel giorno ho cominciato a guardare i giocattoli nella mia stanza in un modo diverso. Ancora oggi è un pensiero che mi terrorizza. È spaventoso pensare che qualcosa che usiamo a fin di bene ogni giorno possa farci del male”.
Il boogeyman del futuro
Di conseguenza, l’idea dei realizzatori era quella di evolvere la figura di Chucky da ciò che, fino ad oggi, era stato rappresentato unicamente come un semplice giocattolo.
Nei loro progetti bisognava renderlo un ipertecnologico prodotto dell’Intelligenza Artificiale, di quelli che si acquistano per lo più in negozi o portali specializzati e che sono caratterizzati da una certa capacità di elaborazione e di connettività.
Quindi, un autentico Chucky 2.0, non più soltanto in grado di maneggiare armi da taglio in maniera pericolosa e di sfoderare black humour, ma caratterizzato da innovative funzioni che lo rendono icona horror già proiettata verso il futuro.
Tutte funzioni che provvedono ad espandere le sue possibilità di eliminare il prossimo, ricordando, allo stesso tempo allo spettatore, che siamo oggi tutti letteralmente dominati della tecnologia e, quindi, tutti potenziali vittime di Chucky.
L’unica soluzione risulta quindi essere quella di scoprire come sopravvivere a questa evoluzione dal 19 giugno, quando La Bambola Assassina arriverà nei cinema italiani IN ANTEPRIMA MONDIALE.